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Vasto, i ricavi della differenziata vanno al gestore

L’obiettivo è superare il 65% di raccolta differenziata, ma se questo traguardo verrà raggiunto a beneficiarne non sarà il Comune (e quindi i cittadini che ambiscono ad avere uno sconto sulla Tari), ma il gestore che incamererà gli introiti della filiera. E’uno dei passaggi più controversi del capitolato speciale annesso all’avviso pubblico per la vendita delle azioni possedute dal Comune nel capitale sociale della Pulchra.

All’interno della società che si occupa del servizio di igiene urbana l’ente vanta il 51% delle quote, mentre il 49% è di proprietà del socio privato (la Sapi dell’imprenditore Giovanni Petroro) che potrà esercitare il diritto di prelazione. I soggetti interessati, in possesso dei requisiti previsti nel bando, possono presentare manifestazione di interesse entro le ore 12 del 29 ottobre 2018. Mentre la scadenza si avvicina le minoranze continuano a fare le pulci all’avviso di cui contestano alcuni punti. Uno di questi è relativo agli introiti.

Se la percentuale di raccolta differenziata sarà inferiore al 60% al gestore non verrà attribuita alcuna quota, se sarà maggiore o uguale al 65% solo il 20%  dei corrispettivi andrà al Comune,  mentre l’80% sarà attribuito al gestore che incamererà il 100% degli introiti del Consorzio di filiera qualora la raccolta dovesse superare il 70%.

Insomma, vantaggi solo per il privato. Nella proposta di delibera presentata da Dina Carinci e Marco Gallo (Movimento 5 stelle) e firmata anche dai colleghi Edmondo Laudazi, Vincenzo Suriani, Davide D’Alessandro, Guido Giangiacomo e Alessandro D’Elisa – inserita all’ultimo punto dell’ordine del giorno del consiglio comunale convocato lunedì alle 16.30 – si chiede  di revocare in autotutela l’avviso e di predisporne uno nuovo che “escluda categoricamente che i ricavi da filiera siano introitati dal gestore” sul presupposto che  “il capitolato allegato all’avviso contiene una tabella di attribuzione dei corrispettivi Conai da cui si evince un notevole vantaggio economico per la Pulchra Ambiente S.p.a. a danno dell’ente Comune, beneficiario dei servizi”.

I proponenti chiedono anche che si  tenga conto della prima perizia di stima della commercialista Adelina Di Pietro che il 2 febbraio scorso aveva attribuito alle quote il valore di 1.336.000 euro e non di quelle successive, da cui si evince una riduzione della stima che passa a 1.158.965 euro.

In ballo c’è un contratto quinquennale per lo spazzamento e la raccolta dei rifiuti tramite la corresponsione di un canone annuo massimo pari a 4.576.263 euro più Iva. Tra le voci incluse nel capitolato speciale c’è anche quella relativa alla gestione dell’isola ecologica e del Centro per il Riuso ancora da realizzare in località San Leonardo, all’Incoronata,  dove il cantiere è fermo da almeno un lustro.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

 

 

 

 

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