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“125 milioni di euro, quando finiscono i lavori?”

Quando finiranno i lavori della diga di Chiauci? Chiauci è il comune che dà il nome alla diga, che avrebbe dovuto dare sviluppo e benessere a un’intera vallata, alle industrie, al turismo. Avrebbe dovuto portare la vita. La prima pietra fu posta il 22 settembre 1985. E dopo 33 anni, sta ancora lì, incompiuta, perché mancano opere complementari, senza le quali non si può riempire d’acqua, in sicurezza. Una diga costata, finora, 125 mln di euro. Un progetto che richiede ulteriori finanziamenti per trasformare un “territorio deturpato”, come afferma il sindaco del paesino molisano, in un luogo metà di turismo e sviluppatore di ricchezza per noi tutti.
La domanda è: quando avverrà tutto questo? Quanti milioni di euro verranno ancora buttati in un sogno? A quanti “stop and go” dovremmo ancora assistere perché l’opera sia completamente finita? Risposta: nessuno lo sa.
C’è un elenco di opere da realizzare ancora, senza le quali la diga di Chiauci sarebbe un’opera ininfluente: la sistemazione a valle del fiume Trigno; i lavori per la sistemazione di un ammasso roccioso(no, non temete, non è come il Vajont); la strada circumlacuale(bella e panoramica). Ma l’unica opera, assolutamente necessaria, che farebbe diventare la diga di Chiauci una vera diga, con una capienza tale(14 mln di metri cubi, rispetto ai 4 mln di adesso) da moltiplicare le potenzialità del territorio, è la costruzione delle “paratoie”, che, allo stato attuale, pare non ancora finanziata. Senza di essa, la diga di Chiauci, al momento, resta un’opera incompleta, una mezza cattedrale nel deserto, figlia di una visione miope e distorta delle opere pubbliche nel nostro Paese, sul cui presente e sul cui futuro va fatta finalmente chiarezza, per rispetto dei tanti milioni di euro spesi e dei tanti impegni disattesi per decenni.
C’è poi l’inchiesta della Procura di Vasto che tenta di far luce sul perché di queste lungaggini, sui criteri con cui sono stati assegnati gli incarichi ai progettisti, sui finanziamenti che tardano ad arrivare. Certo, c’è l’attuale commissario del Consorzio di Bonifica di Vasto, il quarto dell’era D’Alfonso, che ha affermato, in un incontro recente con la cittadina di Chiauci, che i lavori alla Diga di Chiauci sono in fase avanzata per il completamento. “Avanzata”? “Avanzata” quanta? Tiene conto, questa considerazione, da parte del Commissario, che gli incarichi di progettazione, secondo la Procura di Vasto, sono illegittimi e che i progettisti, tutti o quasi, sono sotto inchiesta? E poi, è vero che, affinché arrivino i fondi dal ministero, è necessario inviare, agli stessi uffici ministeriali, gli atti di gara riguardanti gli affidamenti degli incarichi di progettazione? E se gli incarichi di progettazione, sempre secondo la procura, sono illegittimi, e i progettisti indagati, che atti di gara vengono inviati? Infine, se come immagino è stato comunicato al ministero che è in atto un’inchiesta della Procura, per accertare la legittimità degli affidamenti degli incarichi, può il Ministero svincolare i fondi?
Un’ultimissima domanda, che è sempre la stessa dell’inizio, a 33 anni dalla prima pietra: riusciremo un giorno a vedere la fine dei lavori della diga di Chiauci?
Angelo Bucciarelli (Associazione “Vastoviva”)
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