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Contenzioso Sasi-Acea, si chiude una vertenza lunga più di 20 anni

L’accordo Sasi-Acea è stato finalmente raggiunto e sottoscritto. Si chiude, quindi, una vertenza complessa e delicata che sembrava non dovesse finire mai. I termini definitivi dell’intesa sono stati sottolineati ieri mattina dal presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe nel corso della conferenza stampa indetta proprio per ufficializzare un accordo che nelle scorse settimane era stato annunciato, nonchè illustrato ai sindaci con l’obiettivo di arrivare a una conclusione condivisa, con la partecipazione di tutti e soprattutto con la consapevolezza dell’iter seguito dall’attuale Cda.

Un procedimento in linea com l’orientamento del presidente che fin dal suo insediamento ha sempre messo in primo piano il dialogo e il confronto.

Ieri mattina insieme al neo direttore generale Giorgio Marone e a Paola Tosti, consigliera e vice presidente, Basterebbe ha esordito con i numeri del sospirato accordo, non senza prima precisare che si sono persi alcuni giorni a cuasa delle note vicende giudiziarie che hanno coinvolto il presidente dell’Acea.

“Tengo a rimarcare ancora una volta che non abbiamo trascurato nessuna azione pur di chiudere senza penalizzare troppo la società. Abbiamo concluso con la somma di 5 milioni e 400 mila euro, un milione sarà versato subito – ha esordito il presidente – e il restante sarà diviso in 8 rate dal 2018 al 2026.  Questo risultato è il frutto di un notevole impegno, siamo riusciti a portare a termine un’operazione che si può definire brillante visto che abbiamo scongiurato il rischio della richiesta in un’unica soluzione, allora sì che sarebbero stati guai seri. Ora si riaprono anche rapporti costruttivi con le banche, già due grossi istituti di credito si sono dichiarati disponibili a concedere mutui e questo per noi è molto importante”.

La risoluzione, dunque, di questo contenzioso, sta già portando i primi significativi benefici, ma per un obiettivo centrato, altri sono ancora da raggiungere. I problemi, infatti restano per quanto riguarda il sistema idrico che costringe quotidianamente a una serie di chiusure notturne.

“Un provvedimento – ha precisato Basterebbe – necessario per evitare disagi maggiori ai cittadini. Nei Comuni che amministriamo, stiamo ridistribuendo l’acqua in maniera più corretta, così non accade come succedeva in passato che alcuni subivano troppo ed altri mai. Il comune di Vasto e tutto il territorio vastese continuano ad avere i problemi maggiori. Abbiamo già iniziato con fondi propri un lavoro strategico per individuare le perdite che producono i danni più gravi, stiamo portando avanti grazie anche alla presenza e all’intervento del direttore generale, un’analisi tecnica delle aree di riferimento per avere un quadro chiaro, puntuale della situazione e decidere le riparazioni più urgenti. Stiamo lavorando anche all’ampliamento di due sorgenti, Montazzoli e Rosello, si risolverebbero così i problemi che affliggono i Comuni dell’alto vastese”.

La conferenza di ieri mattina è stata anche l’occasione per presentare alla stampa il neo direttore generale Giorgio Marone, ingegnere di 57 anni, nato a Termoli, ma per 14 anni ha vissuto a Lanciano, come ha subito precisato ricordando quel periodo come una parentesi felice. Allora non avrebbe certo immaginato che sarebbe tornato a Lanciano con un ruolo impegnativo e di responsabilità.

“Sono orgoglioso di far parte di questa grande famiglia che è la Sasi, il mio impegno sarà totale – ha detto Marone –  ho trovato un’azienda abbastanza in salute sotto tutti i punti di vista, buoni i risultati per quanto riguarda gli impianti di depurazione grazie anche all’Ersi e alla Regione, le criticità permangono, invece, nel settore infrastrutturale. Sul sistema idrico si può fare molto sia com una progettazione interna che com finanziamenti esterni, purtroppo le reti di distribuzione di numerosi Comuni fanno acqua da tutte le parti, è proprio il caso di dire, per via dell’assenza di una seria programmazione e di interventi mirati che si trascina da anni. Stiamo già lavorando a una costruttiva ipotesi sul sistema Del Verde con interconnessione con il Sinello, si tratta di uno studio a medio e lungo termine che dovrebbe portare una serie di benefici, stiamo anche verificando la possibilità di un terzo adduttore, ora distribuiamo con due, 1.200 litri al secondo. Si sta monitorando i serbatoi in merito alla capacità di entrata e di uscita per individuare interventi adeguati. Sinceramente non credevo si dovesse ancora fare i conti con le sospensioni della fornitura idrica, purtroppo questo è l’effetto di un sistema che non há avuto la necessaria attenzione, non ci sono stati investimenti importanti, ed è attualmente insufficiente. Il mio impegno e quello della Sasi vanno nella stessa direzione, sto lavorando in perfetta sinergia con il responsabile dell’attività operativa Pio D’Ippolito per rimodulare il fabbisogno di acqua e cercare di contenere e ridurre i disagi”.

L’acqua è un bene prezioso e insostituibile e va assicurato e garantito a tutti. Con questa convinzione i vertici della Sasi stanno elaborando progetti e programmi per migliorare e potenziare il sistema idrico che come è stato detto in conferenza stampa rappresenta ancora l’anello debole.

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