Le altre aree già individuate riguardano quella compresa tra Trieste, Venezia e Ravenna, il golfo di Taranto, Oristano e Cagliari; ma anche la Versilia in Toscana, Fiumicino e Fondi nel Lazio e la zona dell’Agro pontino, mentre in Campania il rischio ricade sulla piana del Sele e sul Volturno, in Sicilia sull’area di Catania e alle Isole Eolie.
Alla giornata di lavoro sul clima partecipano esperti italiani e internazionali tra cui il ministero dell’Ambiente, il Mit di Boston, il Cnr, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), il Cmcc (Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici). All’incontro è stato presentato un nuovo modello climatico su cui sta lavorando l’Enea in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology di Boston, che integra grazie a un supercalcolatore dati oceanografici, geologici e geofisici per ottenere previsioni dettagliate e a breve termine sull’innalzamento del mar Mediterraneo. (Tgcom24)