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Tribunale da salvare, lite in aula e no all’intesa

Tre ore di dibattito in consiglio comunale non sono servite per trovare l’ accordo sulla proposta di salvataggio del Tribunale. Si è conclusa con un rinvio l’accesa discussione sul documento firmato dai sindaci di Vasto e Lanciano, Francesco Menna e Mario Pupillo.

Sull’importante presidio giudiziario, sul quale è calata la scure dei tagli, si è consumato l’ennesimo scontro in aula tra maggioranza e opposizione, l’un contro l’altra armata.

“Il tentativo di dare una mano alla Regione ed al governo nazionale di salvare il Tribunale di Vasto, si è infranto contro il muro delle opposizioni del centrodestra”, affermano i gruppi consiliari del centrosinistra, “ le quali non hanno colto il significato di un atto deliberativo che mirava a salvare il presidio ( già chiuso per legge ) con una proposta di delibera condivisa dal Comune di Lanciano, per un Tribunale unico Vasto-Lanciano, da trasmettere alla Regione ed al governo nazionale. Spiace registrare che a Vasto ci sono forze politiche che con il loro atteggiamento, il loro voto, le continue accuse, affossano ogni tentativo per confermare il ruolo della nostra città. Il centrosinistra poteva approvare, con un voto a maggioranza, una delibera per chiedere un Tribunale unico Vasto-Lanciano, ma un voto così avrebbe dimostrato la spaccatura in consiglio con esito sicuramente non positivo per le sorti dell’ufficio giudiziario”.

Il dibattito in aula è stato particolarmente aspro: le minoranze hanno accusato Menna di aver prima scritto l’accordo con Pupillo e di aver sottoposto poi, dopo quattro mesi, all’attenzione del consiglio comunale.

I tre consiglieri della Lega, Davide D’Alessandro, Francesco Prospero e Alessandra Cappa, hanno presentato un emendamento con cui chiedevano di far restare la Procura a Vasto, città di confine e in quanto tale appetibile alla criminalità.

“La proposta di delibera firmata da Menna e Pupillo non tutelava affatto Vasto”, ribadiscono i tre esponenti del partito di Salvini, “non esplicitava la richiesta di prevalenza e di preminenza della nostra città nei confronti di Lanciano, essendo territorio di confine esposto a maggiore pericolosità. Siamo sconcertati. Soprattutto a nome di tutti i cittadini di Vasto che il Tribunale non vogliono perderlo davvero”.

Il resto dell’opposizione definisce il documento presentato dalla maggioranza “fumoso”.

“Non si può chiedere alla minoranza di sostenere una classe politica – quella del Pd – che ha già svenduto il nostro territorio in materia di sanità, di servizi idrici, di bonifica e persino di polizia stradale”, accusano Alessandro D’Elisa, Vincenzo Suriani, Edmondo Laudazi e Guido Giangiacomo.

Anna Bontempo (Il Centro)

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