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Crollo del muraglione di Palazzo d’Avalos, l’inchiesta ci ricorda le gravi responsabilità politiche del centrosinistra

Il crollo di una porzione di muraglione dei giardini di Palazzo d’Avalos, avvenuta nel gennaio del 2015, ha portato, dopo più di tre anni, la Procura della Repubblica ad aprire un’inchiesta e a sottoporre a indagine a indagare l’ex sindaco del Pd, Luciano Lapenna, ora consigliere comunale, e tre dirigenti all’epoca in servizio al Comune di Vasto, due dei quali ora in pensione. Secondo la Procura i quattro indagati, nei rispettivi ruoli, non avrebbero adottato misure adeguate a scongiurare il possibile pericolo per l’incolumità pubblica. Non è una condanna, ma noi al posto di Luciano Lapenna non minimizzeremmo il fatto riducendolo alla normale apertura di un fascicolo, non parleremmo di poveri sindaci, nè di Vasto città delle denunce. No, niente di tutto questo. Più semplicemente diciamo “povera Vasto”, non “poveri Sindaci “, perché il crollo di quella parte di Palazzo d’Avalos è stato l’esempio di come, l’amministrazione Lapenna prima e quella Menna oggi, abbiano mal curato o non curato la città. Vasto è caduta e decaduta per colpa di amministrazioni inefficienti, mai attente a salvaguardarne il patrimonio. È una responsabilità grave ed evidente. Ovviamnete parliamo di responsabilità politica. Se c’è altro, e ci auguriamo di no, è giusto che se ne occupi la magistratura.

Alessandra Cappa
Davide D’Alessandro
Francesco Prospero

consiglieri comunali Lega

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