Banner Top
Banner Top

Pilkington, ora è dialogo aperto sugli esuberi

Salvare l’occupazione dei dipendenti assunti dopo il 2007 e pretendere dall’azienda un impegno scritto su investimenti e futuro. Sono due i percorsi concordati dai sindacati con i lavoratori nel corso delle assemblee tenute in fabbrica il 7 e 8 maggio. Da un lato si cercherà di gestire nel modo più indolore possibile i 140 esuberi annunciati dal presidente Graziano Marcovecchio. Dall’altro , con l’aiuto di enti, associazioni, istituzioni e amministrazioni si cercherà di convincere Pilkington ad investire ancora su San Salvo, realizzando nuovi e competitivi prodotti.

” Questa volta però”, dicono Emilio Di Cola, Franco Zerra e Arnaldo Schioppa ” chiediamo un impegno scritto. I lavoratori che hanno accettato per anni la solidarietà e lo scorso anno hanno rinunciato al premio di produzione in nome del futuro, si sentono presi in giro”.

Se non arriveranno investimenti fra due anni un terzo dell’attuale forza lavoro rischia di andare a casa. La preoccupazione è tanta. Non sono mancati momenti di tensione durante le assemblee. Per il momento non è stata decisa ancora nessuna forma di mobilitazione. Si tenta ancora di arrivare ad una soluzione con il dialogo. Settembre però è vicino e 140 lavoratori dovranno lasciare la fabbrica.

” Stiamo cercando di evitare la perdita del posto di lavoro agli ultimi assunti”, dicono i sindacati. La soluzione migliore sarebbe individuare quei lavoratori vicini alla pensione. In sostanza i sindacati vorrebbero fosse applicata una formula simile alla “Naspi”, l’ammortizzatore sociale voluto dai Jobs Act nel maggio 2015 e che ha sostituito i sussidi stanziati per i lavoratori rimasti senza lavoro ma vicini alla pensione. Se si riuscisse ad ottenere due anni di ” Naspi” e un terzo anno di cassa integrazione pagato dalla Regione, ci sarebbe molta meno paura alla Pilkington, ma anche in tutto l’indotto.

Non a caso la questione Pilkington viene discussa in questi giorni anche all’Assovasto dal presidente Marcello Dassori e dal direttore Giuseppe La Rana con tutti gli associati. Le notizie che arrivano da Roma non sono affatto incoraggianti. I lavoratori hanno apprezzato la lettera inviata dai parlamentari del M5S, Carmela Grippa e Gianluca Castaldi con il consigliere regionale, Pietro Smargiassi e il loro impegno in difesa dell’occupazione nel Vastese, ma senza un governo è difficile che la politica riesca a fare qualcosa. In un momento così delicato è un fatto che inquieta.

E intanto Fuyao Glass, la rivale cinese di Pilkington specializzata nella produzione di vetri per auto , continua a rosicchiare fette di mercato.

” Per questo”, insistono Di Cola, Zerra e Schioppa ” sono necessari investimenti. Servono nuovi prodotti. Bisogna tornare ai 4 turni di lavoro “, ripetono i sindacati.Intanto si aspetta un segnale dalla politica regionale con la sistemazione delle strade e il miglioramento dei servizi.

Paola Calvano (il centro)

Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com