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I nuovi alloggi di Vasto Marina? Stop ai lavori

Dovranno ancora attendere gli inquilini e le famiglie che hanno bisogno di una casa popolare. Sono fermi da quattordici mesi a Vasto Marina, in viale Dalmazia, i lavori per la costruzione del complesso residenziale Poseidone, parte integrante del programma di recupero urbano (Pru), aggiudicato nel 2013 all’impresa Midal di Guilmi per un importo di 3.450.049 euro.

L’imponente intervento edilizio è consistito nella demolizione del fabbricato di proprietà comunale (che veniva utilizzato come mercato coperto) e nella costruzione di nuovi palazzine da adibire in parte ad alloggi popolari e in parte privati. Da oltre un anno, però, il cantiere che si affaccia su piazza della Guardia Costiera,  a pochi metri dalla spiaggia, in una zona centralissima della riviera è fermo. Molti passando da quelle parti hanno pensato ad una sospensione dei lavori dovuta a questioni urbanistiche, ma sia l’impresa costruttrice sia il Comune smentiscono tale ipotesi.

“C’è stata dapprima una lunghissima trattativa con l’Ater,  risolta la quale ci siamo imbattuti con la problematica relativa all’allaccio dell’Enel”, spiega  il dirigente comunale, Michele D’Annunzio,pensavamo inizialmente di poter utilizzare la vecchia cabina vicino al Centro di Riabilitazione San Francesco, ma non è stato possibile. Deve essere costruita una nuova cabina il cui costo è a carico del Comune. Quanto tempo ancora dovranno aspettare gli inquilini Ater? Se i lavori riprenderanno ad aprile possiamo ipotizzare che entro ottobre 28 famiglie potranno lasciare i vecchi alloggi popolari, alcuni dei quali in pessime condizioni strutturali, per trasferirsi nei nuovi appartamenti di edilizia residenziale pubblica”, conclude D’Annunzio che per conto del Comune segue l’intervento edilizio alla Marina.

Sono in tutto 44 gli appartamenti di edilizia residenziale pubblica: 28 verranno riconsegnati agli attuali proprietari e gli altri 16 rimarranno a disposizione di Ater  e Comune che li assegneranno in base alle graduatorie. Inutile dire che gli attuali assegnatari non vedono l’ora di trasferirsi nelle nuove case. L’impresa costruttrice, dal canto suo, conferma di aver dovuto sospendere i lavori per causa di forza maggiore.

“Siamo fermi da un anno e due mesi”, dice Mimmo Crisci, legale rappresentante della Midal, “non potevamo fare diversamente visto che c’è un problema di allaccio dell’Enel che si potrà risolvere solo con la costruzione di una nuova cabina. Sospendere i lavori è stata una precisa volontà dell’impresa affinchè venissero fatti tutti gli adempimenti”.

Con il trasferimento delle famiglie nei nuovi alloggi la ditta di Guilmi potrà procedere all’abbattimento del fabbricato sulla cui area sorgerà un nuovo immobile. Gli interventi relativi al piano di recupero urbano sono iniziati a settembre del 2014.

Anna Bontempo  (Il Centro)

  • cantiere pescatori
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