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Anche dalle imprese il no al cementificio vicino alla Riserva

Non solo associazioni ambientaliste, ma anche organizzazioni di categoria e operatori economici. Le cinque osservazioni presentate allo studio per la valutazione di incidenza ambientale (Vinca) del cementificio progettato a Punta Penna, nel perimetro della fascia di rispetto della riserva di Punta Aderci,  annoverano tra i firmatari la Confesercenti e una impresa turistica, oltre alle sigle già note, come Arci, Wwf, Legambiente, Amici di Punta Aderci, Italia Nostra,  Cobas, Cogecstre e Movimento 5 stelle.

Il particolare è emerso all’indomani della scadenza dei termini ed è la dimostrazione di quanto il problema non sia solo appannaggio del mondo ambientalista, ma anche di alcuni settori imprenditoriali cittadini preoccupati per il peggioramento della qualità dell’aria in una zona dove gli insediamenti industriali convivono da anni con le attività turistiche e con la riserva naturale di Punta Aderci, meta di un turismo sempre più in crescita.

Sono proprio le polveri sottili che verranno immesse in atmosfera in seguito alla movimentazione delle materie prime (clinker, calcare e gesso di cava) e al notevole traffico di automezzi ( 11mila veicoli l’anno in arrivo ed altrettanti per la consegna del prodotto finito) a non far dormire sonni tranquilli agli imprenditori commerciali e turistici. Non convince, in particolare,  lo studio presentato dalla Escal (la società che ha rilevato l’impianto dalla Vastocem),  secondo il quale l’attività per la produzione di leganti idraulici “non determinerà significati impatti sul Sic (sito di interesse comunitario ndc)”.

Chi ha presentato le osservazioni, infatti, ritiene che non sia stato preso in considerazione l’impatto derivante dal traffico di automezzi dal porto allo stabilimento e viceversa: 11mila veicoli l’anno in arrivo ed altrettanti per la consegna del prodotto finito (cemento) e 500mila  tonnellate l’anno di materie prime. Aspetto questo su cui si concentrano, in particolare, le osservazioni dei due consiglieri comunali del Movimento 5 stelle, Dina Carinci e Marco Gallo. Da non trascurare neanche l’effetto sommatorio derivante dalle nuove emissioni che andranno ad aggiungersi a quelle già esistenti.

Il problema di fondo, segnalato in quasi tutte le osservazioni,  soprattutto in quelle presentate dalle associazioni ambientaliste, è la mancanza di uno studio appropriato della qualità dell’aria.

Anna Bontempo (Il Centro)

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