E.N., il 33enne che era stato condannato in primo grado a 8 mesi per l’incendio doloso dell’auto dei vigili urbani sotto il comando in piazza Rossetti la notte di San Michele del 2010, è stato assolto per non aver commesso il fatto. La Corte d’Appello lo scorso venerdì 13 ha emesso sentenza di assoluzione. E.N. in questi sette anni si è sempre ritenuto innocente dalle accuse mosse nei suoi confronti ed ora si ritiene soddisfatto nonostante in tutti questi anni abbia vissuto il peso di un reato non compiuto.
“Al momento dell’incendio nessuno dei testi del pm era presente al momento dell’atto doloso i quali interverranno solo successivamente”, dice l’avvocato difensore di E.N., Massimiliano Baccalà e riportato dalla giornalista de Il Centro Paola Calvano. “Per gli agenti il movente sarebbe stata una multa fatta al mio cliente –continua l’avvocato- multa tra l’altro pagata e il che ha fatto cadere ogni movente a suo carico. Tra l’altro il mio assistito si trovava altrove al momento dell’atto”.
Il fatto. Era la notte di San Michele quando contro la Fiat Punto del corpo di Polizia Municipale venne lanciata una simil molotov. Gli agenti in servizio quella notte in piazza Rossetti (erano circa le due), hanno notato fiamme divamparsi sotto la sede del comando. All’avvicinarsi si sono imbattuti nell’auto in fiamme di proprietà del comando. Grazie al loro tempestivo intervento le spensero con gli estintori presenti all’interno della sede in attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco. Fortunatamente le fiamme non crearono gravi danni. Al termine delle operazioni di spegnimento, i vigili del fuoco trovarono una bottiglia di liquido infiammabile. Sul posto gli uomini dell’Arma dei Carabinieri e del comando di Polizia che aprirono un’indagine. Dal racconto di alcuni testimoni, le accuse furono indirizzate verso E.N..
