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Bonifica discariche, l’ex giunta si difende

L’accusa è aver procurato un “ingiusto vantaggio patrimoniale” all’associazione Baschi azzurri Abruzzo, ma per sapere se le sedici persone rimaste coinvolte a vario titolo nell’inchiesta della Procura verranno rinviate a giudizio bisognerà attendere l’11 luglio.

E’ slittata a quella data l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale, Italo Radoccia, chiamato a decidere se dovranno essere processati o meno l’ex sindaco Luciano Lapenna e i componenti della giunta comunale dell’epoca: Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio, Anna Suriani, Marco Marra, Luigi Masciulli, Lina Marchesani e Gino Marcello (questi ultimi ancora in carica).

Con loro rischiano il rinvio a giudizio anche tre dirigenti comunali: Vincenzo Marcello, Alfonso Mercogliano e Michele D’Annunzio, gli ex dirigenti Roberto D’Ermilio e Pasquale D’Ermilio (oggi in pensione), la segretaria generale Rosa Piazza, il responsabile dell’associazione Baschi azzurri Eustachio Frangione e l’amministratore delegato della Pulchra ambiente spa, Paola Vitelli.

Ognuno di loro, a vario titolo, avrebbe avuto, secondo il procuratore capo Giampiero Di Florio, un ruolo nella vicenda che ruota intorno al conferimento dell’incarico alla Onlus per il controllo e la bonifica delle discariche abusive presenti sul territorio in cambio di un rimborso spese di 2.500 euro mensili.

Ieri i difensori, Alessandra Cappa, Nicola Mastrovincenzo, Giuseppe Gileno, Giovanni e Antonino Cerella, hanno presentato una copiosa documentazione tendente a dimostrare che la convenzione stipulata nel 2014 con la Onlus ha comportato un consistente risparmio per le casse municipali.

La memoria prodotta, composta da un centinaio di pagine, è per noi determinante e tende a smentire l’ipotesi accusatoria”, spiega Alessandra Cappa che difende l’ex sindaco, “è una vicenda complessa di cui abbiamo fornito una rappresentazione tendente a dimostrare che l’ex giunta si è mossa nell’ottica dell’interesse collettivo”.

Il rinvio – che gli avvocati definiscono “tecnico” – è finalizzato a mettere in condizione il pubblico ministero di leggere le carte ed eventualmente di replicare. In attesa della decisione del Gup si registra una coda polemica.

Per Davide D’Alessandro, consigliere comunale di Vasto 2016, la collega Cappa deve rinunciare alla difesa di Lapenna per ragioni di opportunità politica.
Sediamo sugli stessi banchi e, ad ogni consiglio, abbiamo di fronte l’ex sindaco, oggi in veste di consigliere comunale del Pd”, sostiene D’Alessandro, “nei suoi confronti, insieme ad altri colleghi di opposizione, abbiamo condotto, anche sulla vicenda dei Baschi cinque anni di battaglie rigorose e intransigenti. Avverto, dunque, una grande difficoltà. Noi non possiamo generare, in chi ci ha votati e in chi ci sprona quotidianamente, alcuna confusione. Sono certo che la brava collega saprà rinunciare, dimostrando che il servizio al cittadino deve avere la precedenza anche sulla professione, che non verrebbe certo danneggiata da un solo episodio di rinuncia”.

Richiesta che l’interessata liquida con una battuta. “E’ come chiedere al medico di non curare gli avversari politici”, ribatte la Cappa, “la mia opposizione a Lapenna è agli atti”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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