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“Niente fondi per il Vastese”

“Vasto ed il Vastese esclusi dai finanziamenti per l’innovazione tecnologica”. A lanciare l’allarme per l’ennesima penalizzazione ai danni del territorio è Edmondo Laudazi, consigliere comunale della lista civica “Il Nuovo Faro”. In una interpellanza protocollata nei giorni scorsi, l’esponente della minoranza consiliare chiede all’amministrazione comunale “se intende impegnarsi a fare rivedere la decisione assunta dalla giunta regionale d’Abruzzo che esclude i Comuni di Vasto, di San Salvo e della vallata del Sangro dall’elenco dei territori delle aree di crisi industriale non complessa ammessi alle agevolazioni per progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione tecnologica”.

Nel mirino di Laudazi è finito il provvedimento della Regione che ha individuato un territorio di 171 comuni abruzzesi, per un totale 604.378 comuni, tra i quali non risultano inseriti quelli di Vasto, San Salvo e della intera vallata del Sangro, sedi della maggior parte della struttura produttiva regionale, ma anche di situazioni di conclamata crisi industriale da fronteggiare.

“Tale provvedimento, dannoso, inopportuno, nocivo per l’economia dell’intero basso Abruzzo e  del Vastese”, è il duro commento di Laudazi, “blocca ed impedisce l’avvio dei futuri programmi di investimento per il rilancio,  per la diversificazione   produttiva o per il consolidamento  della attività delle strutture economiche in crisi  e  delle imprese del Vastese, confermando – se non modificato – l’ inarrestabile declino sociale ed economico, tratteggiato dalla giunta regionale  che  evidentemente si propone di trasformare il nostro territorio in una “riserva” ghettizzata, miserevole e priva di servizi produttivi. Il comune di Vasto merita una migliore considerazione da parte della Regione a cui va ribadita la assoluta  indisponibilità a sopportare la continuazione della attività costante di spoglio e di mortificazione del territorio che caratterizza l’azione della giunta regionale in generale, ed in particolare degli assessori delegati alle attività produttive (Lolli), alla salute (Paolucci) ed all’agricoltura (Pepe), tutti presenti nella adozione del penalizzante atto deliberativo”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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