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Don Michele: non ho accordi con i costruttori

Non esiste alcun accordo o contratto di permuta con ditte costruttrici dietro la demolizione della chiesa di San Nicola Vescovo”. A smentire le voci  che da settimane circolano in città è il parroco, Don Michele Carlucci che ha affidato ad un volantino indirizzato ai fedeli la propria versione dei fatti. Continua a tenere banco a San Salvo la querelle sull’abbattimento dell’edificio che, secondo una perizia tecnica commissionata dal sacerdote, presenterebbe problemi strutturali tali da rendere più conveniente la demolizione, piuttosto che la ristrutturazione.

La vicenda ha creato molto allarme tra i parrocchiani e nelle fila del Comitato cittadino che ha avviato una petizione per tentare di contrastare la demolizione.

Smentisco totalmente le voci circolanti e a me attribuite della costruzione di una nuova chiesa su altro terreno e conseguente demolizione del salone parrocchiale e abitazione del parroco”, scrive il sacerdote nel volantino dove ricostruisce i passaggi più salienti della vicenda. Don Michele precisa  “che nessun progetto è stato presentato in Comune, né tantomeno stipulato contratto di scambio di terreno con ditte costruttrici”. Ricorda di aver commissionato dei sondaggi “per comprendere con certezza lo stato di fatto della struttura della chiesa di San Nicola” e  di aver presentato “proposta di ristrutturazione o ricostruzione alla Curia, la quale ha deciso e richiesto alla Cei un finanziamento per la ricostruzione della nuova chiesa parrocchiale di San Nicola Vescovo, data la situazione precaria in cui versa la struttura attuale e la necessità di ingrandirla per l’aumento della popolazione”. 

In effetti le voci circa un contratto di permuta con una ditta costruttrice erano iniziate a circolare all’indomani dell’intervento del parroco, il quale durante la messa della domenica aveva comunicato ai fedeli la decisione di demolire la chiesa di San Nicola Vescovo, nel centro storico,  per realizzarne una nuova.

Ho voluto dare subito questa notizia alla comunità per evitare che girassero delle informazioni false e tendenziose”, si affrettò a chiarire il sacerdote, senza però convincere più di tanto i parrocchiani, molti dei quali sono assolutamente contrari alla demolizione. Oltre alla petizione, ancora in corso, è stato anche organizzato un incontro pubblico.

Anna Bontempo  (Il Centro)

 

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