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Chiusura guardie mediche, “Ultima speranza l’appello in Consiglio Di Stato”

I comuni del vastese Scerni, Cupello e Celenza Sul Trigno insieme agli altri comuni della provincia di Chieti, Palena, San Vito e Quadri da domani 1 ottobre non avranno più il servizio di continuità assistenziale, la cosiddetta “Guardia Medica”.

A comunicarlo, con una nota del 29 settembre, la Asl Lanciano-Vasto-Chieti con la quale ha comunicato le chiusure ed i relativi accorpamenti; “Scerni farà capo a Casalbordino, Cupello a San Salvo e Celenza Sul Trigno a Carunchio”.

“Nei giorni scorsi, dopo che il TAR ha respinto il ricorso dei Comuni, la decisione di proseguire in appello, -ha annunciato il sindaco di Scerni Alfonso Ottavianoportando le istanze al Consiglio Di Stato, per tentare l’estremo tentativo di scongiurare una chiusura “affrettata”.

Purtroppo è cosi, ormai da mesi ogni tentativo è stato respinto, abbiamo cercato invano di chiedere quello che era previsto nel decreto.

È giusto ricordare che la soppressione delle guardie mediche parte da un decreto del commissario alla sanità dell’Abruzzo nel 2012, successivamente modificato nel 2014 che prevedeva una serie di chiusure, con un rapporto di un medico ogni 3500 abitanti ed il potenziamento della rete di emergenza-urgenza con ulteriori punti di 118, automediche ecc.

Nessuno ci ha ascoltato, nessuno ha raccolto le istanze che chiedevano di attendere quantomeno il potenziamento previsto per poi prendere una decisione”.

Da domani chiudono le guardie mediche, senza tutti i potenziamenti previsti e con un servizio di continuità assistenziale che in pratica non ci sarà più.

L’esempio di Casalbordino che dovrà supportare oltre al suo Comune anche Scerni, Pollutri, Villalfonsina e Torino di Sangro, circa 16500 abitanti a fronte dei circa 6000 abitanti che prima erano supportati dal servizio di Scerni che comprendeva anche Pollutri e Casalanguida; il tutto senza nessun potenziamento.

Questa è la sintesi, questo è il risultato, questa è probabilmente la considerazione rivolta agli amministratori locali ed ai cittadini.

Chiederemo alla ASL, ai dirigenti, a chi ha pensato che la vittoria al TAR giustificava il procedimento, di spiegare direttamente ai cittadini in che modo non sono stati penalizzati i territori ed in che modo si continuerà a garantire la dovuta assistenza ai cittadini.

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