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A Vasto un concerto di James Maddock accompagnato da Alex Valle

James MaddockDomani sera il Baubar in via Adriatica a Vasto ospiterà un pregevolissimo concerto di James Maddock, colui che Bruce Springsteen considera il menestrello più importante della vita musicale americana. Ad accompagnarlo sarà Alex Valle, polistrumentista da anni nella band che accompagna i concerti di Francesco De Gregori. Valle ha deciso di disertare il concerto del cantautore romano in programma ad Avezzano per accompagnare Maddock a Vasto dove questi presenterà il suo ultimo lavoro discografico intitolato “The Green”.  Il disco e il tour  dell’interprete statunitensi sono volti alla raccolta fondi in favore della lotta contro il morbo di Parkinson, di cui Maddock è da anni testimonial, chiamato a farne parte (nella versione americana) da Bruce Springsteen.

The green, Il titolo prende spunto dal colore del biglietto verde per antonomasia, il dollaro, che, come l’euro, sta inesorabilmente sparendo dalle nostre tasche. “…vedo Peter Pan negli occhi dell’uomo di latta, quando si inginocchia nella pioggia, spingendo il suo carrello lungo la corsia, cercando il grano”. La title track entra sub e affronta la questione dalla parte di chi vuole reagire e non farsi sconfiggere da un sistema che ci spinge a competere in una guerra di cui abbiamo perso di vista lo scopo. “Non sono un leader, non sono un credente, sono un combattente, quello che accende il fuoco. Armerò le barricate rimanendo al tuo fianco fino alla fine”. Se l’intro, affidato alla tastiera e ad un arpeggio di chitarra su cui si posa la voce roca di Maddock, suggerisce inizialmente un approccio confidenziale e intimista al brano, presto si accende la miccia di un rock carico di sonorità elettriche il cui asse è rivolto ad un mainstream d’annata ma decisamente efficace.

La scelta di accontanare le sonorità folk che avevano caratterizzato gli album precedenti, quella sapiente miscela rock’n’soul che ci aveva regalato ballate tanto intense quanto coinvolgenti, preferendo loro un sound più robusto, è la novità più appariscente di The green. Ora gli arrangiamenti energici e il ritmo serrato sono la cifra distintiva del disco, a cominciare da Once there was a boy e la trascinante Rag doll che spianano la strada alla distesa Speaking for the man, una ballad in cui ritroviamo il gusto della melodia à la Maddock, uno dei tratti più riconoscibili della sua musica, qui sottilineato addirittura dagli archi. Spiazzano invece Driving around il cui ritmo al limite del pop è intrigante, ma fuori contesto, e Let’s get out of here che subisce un arraggiamento a mio vedere alquanto discutibile. Archiviati due brani sottotono, Maddock si rimette in carreggiata con la rilassata (e già eseguita dal vivo) Too many boxes, per me il pezzo più riuscito dell’album, dove finalmente fa capolino il pianoforte e l’equilibrato sound elettroacustico è degno delle sue opere migliori, la spagnoleggiante Crash by design, la toccante My old neighbourhood (anch’essa già nota perché apparsa come video ufficiale un paio d’anni fa), per chiudere con la part 2 di Once there was a boy, tutti brani più consoni al Maddock che abbiamo apprezzato in passato.

Un concerto da non perdere, dunque, promosso dalla associazione Il Cineocchio e fissato per domani sera, venerdì 19 dicembre, a partire dalle ore 22.00 al Baubar.

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