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Approvato il Bilancio di previsione del Comune di Vasto. Sale la pressione fiscale.

consiglio comunale - 07È stato approvato ieri pomeriggio, secondo le previsioni e, oseremmo dire, finalmente, il bilancio di previsione 2014 del Comune di Vasto, il nuovo Bilancio unificato per gli enti locali. Un documento che segna una spesa in crescita dagli oltre 27 milioni e mezzo di euro del consuntivo 2013 a poco più di 29 milioni  e500 mila euro di previsione per il 2014.

Un Bilancio che risente innegabilmente della spending review e del trasferimento di fondi, ma sul quale acceso è stato il dibattito in Aula soprattutto in merito alle opere pubbliche da finanziare e al capitolo tasse, argomenti sui quali una parte dell’opposizione ha provato ad alzare le barricate.

Infatti, l’assise civica ha votato ieri le aliquote dell’addizionale IRPEF comunale, per la quale si è deciso di mantenere quella della passata annualità, peraltro già ai livelli massimi.

Approvata anche la TARI, ovvero la nuova tassa sui rifiuti che deve coprire interamente la spesa per raccolta e smaltimento. Per il sesto anno consecutivo questa voce di spesa, dal 2009 un aumento pari al 51% che quest’anno segna un + 160mila euro per sfiorare quota 7 milioni 299 mila euro nel 2016, secondo le previsioni. Certo sulla presente annualità, come ha ricordato il consigliere Vicoli, pesa l’estensione della raccolta differenziata nel quartiere della Marina per un costo di circa 500 mila euro.

La nuova tassa, così come voluta dallo governo centrale, peserà e  non poco sulle tasche dei cittadini. Infatti, non sarà soltanto la superficie della proprietà ad essere il parametro su cui calcolare il dovuto, ma conterà anche il numero dei componenti il nucleo familiare. Così, come ha chiarito il sindaco Lapenna in Aula, a parità di condizioni, il singolo vedrà ridursi gli importi, le famiglie bi e tri componenti pagheranno più o meno lo stesso dell’anno passato, per le famiglie di 4 o più persone la tassa aumenterà eccome.

Così come sono state riviste le tabelle sulle attività imprenditoriali, per le quali si pagherà in relazione alla produzione di scarti, una imposizione che, ad esempio, porterà ad un forte aumento della tassa sui rifiuti per le rivendite di frutta e verdura; una diminuzione per quelle attività che smaltiscono i rifiuti in proprio e che possono dimostrarlo.

Nel rendiconto, infine, vanno calcolate anche le entrate per gli ultra 65 enni che finora erano esenti e che potranno esserlo ancora se sancito dal regolamento comunale sulla Tari, ma la loro quota va comunque recuperata coprendola con il pagamento altrui o, come ha suggerito Lapenna in Consiglio, mediante l’attivazione dell’isola ecologica (che, però, doveva essere stata già inaugurata tra la fine dell’anno passato e l’inizio del 2014) e una maggiore collaborazione della cittadinanza che potrebbe azzerare i 200 mila euro di spesa per la bonifica delle discariche abusive.

Proprio sulla Tari, però, vi è stato uno scontro durissimo tra Etelwardo Sigismondi e la maggioranza, in quanto il consigliere di Fratelli d’Italia ha puntato il dito contro la Pulchra, rea di approvare bilanci in attivo di centinaia di migliaia di euro senza cercare un taglio ai costi, ma contando meramente sull’aumento dei tributi, e contro Gabriele Barisano, presidente della Commissione Ambiente, che nonostante le richieste di Sigismondi a convocare al Commissione per cercare un dialogo su possibili tagli alle spese per i rifiuti, in 9 mesi non ne ha convocata nessuna.

Il centrodestra ha ribadito in Aula che, vista la situazione economica contingente sarebbe stato opportuno non imporre la TASI, così come Massimo Desiati ha ribadito la necessità di esigere i crediti avanzati dal Comune da chicchessia per ridurre la pressione fiscale.

Per quel riguarda l’IMU della prima casa non è cambiato nulla rispetto al 2013: medesime aliquote e detrazioni ed esenzioni, ma sulla seconda casa di nuovo l’affondo delle minoranze che hanno ribadito come l’aliquota sia stata portata al massimo, 10,6 x mille.

 

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