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Su Sant’Onofrio le minoranze incalzano: “L’OdG della maggioranza è vacuo e privo di contenuti risolutivi”

il Consiglio comunale
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La scelta della maggioranza di votare in blocco contro l’Odg presentato dalle opposizioni sulla vicenda della chiusura della casa di cura Sant’Onofrio trova ancora la netta contrarietà di Etelwardo Sigismondi, Massimo Desiati, Andrea Bischia, Davide D’Alessandro che quel documento avevano firmato e che congiuntamente ribadiscono la loro posizione.

“La maggioranza in Consiglio comunale – scrivono in una nota – ha respinto l’Ordine del giorno delle opposizioni con cui si chiedeva il salvataggio della Casa di cura Sant’Onofrio. L’argomento, inserito tra quelli in discussione nell’odierno Consiglio comunale su esplicita richiesta delle opposizioni, è stato affrontato con grande superficialità dai gruppi di maggioranza, i quali, infatti, non hanno voluto impegnare l’Amministrazione comunale al reperimento delle risorse per l’adeguamento della struttura, presumendo possa essere di altri enti la responsabilità per gli interventi.

Nonostante il Comune sia proprietario dell’immobile che ospita la Casa di cura, la maggioranza ha ritenuto che i lavori di straordinaria manutenzione ed adeguamento alle norme spettino ad altri. A chi, però, non si sa…

Le opposizioni, nel loro documento, chiedevano la urgente redazione di un progetto preliminare, da parte degli Uffici tecnici del Comune, da cui si potesse desumere l’importo necessario per gli interventi e l’appostazione del medesimo importo nel Bilancio di previsione, da approvare entro settembre. Questa proposta è stata respinta dalla maggioranza. E’ così che quest’ultima si è assunta tutta la responsabilità derivante dai mancati interventi e della chiusura della struttura che, verosimilmente, ne deriverà.

L’OdG approvato dalla maggioranza, vacuo e privo di contenuti risolutivi, si limita ad auspicare e sollecitare l’intervento della Regione Abruzzo per un non meglio specificato dovere istituzionale. Continua così la scaricabarile di un’Amministrazione comunale che non è in grado di gestire i propri compiti d’istituto e che, dal momento della conoscenza del problema, 8 luglio, balbetta soluzioni”.

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