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Mobilità sostenibile, la FIAB Vasto Pedala scrive ai ministri

FIAB_logo“In Europa si assiste ad un vero e proprio boom del turismo in bicicletta e della mobilità sostenibile declinata sulle due ruote. Purtroppo l’Italia resta un fanalino di coda, non può contare su una rete sovraprovinciale e sovraregionale di piste ciclabili e ogni investimento in questo senso stenta a decollare”. Con queste parole la Fiab Vasto Pedala introduce la nuova iniziativa portata a compimento, ovvero l’invio di una lettera ai tre ministeri del governo Renzi perché si giunga a favorire la costituzione di una rete ciclabile nazionale. “L’Abruzzo offre grandi potenzialità – scrive ancora la Fiab – ma ancora un limitato sviluppo. La zona del Vastese – che rientra appieno all’interno del progetto Ve.Le che vuole unire con una pista ciclabile unica le città di Venezia e Lecce – si trova ancora molto indietro. C’è ancora tanto da fare per i diversi comuni della costa, da Ortona a Casalbordino, da Vasto a San Salvo per poi proseguire in Molise con Petacciato, Montenero e Termoli. Eppure, lo sviluppo delle due ruote, in sinergia con altre modalità di trasporto sostenibile, potrebbe essere la ricetta vincente per un cambio di paradigma e una “rivoluzione” pacifica della mobilità, stimolando anche la crescita del comparto turistico e occupazionale e concedendo una migliore qualità della vita.

La FIAB Vasto Pedala, seguendo la campagna nazionale di giugno della FIAB nazionale che vuole portare attenzione su questo problema, scrive direttamente al Ministro del Turismo, Dario Franceschini, al Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi e al Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti. Ecco il testo della lettera.

 

Oggetto: Rete ciclabile nazionale Bicitalia

L’Italia è l’unico paese europeo che non si è ancora dotato di una rete ciclabile nazionale a differenza di Germania, Danimarca, Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda, Belgio dove invece i ciclisti godono di migliaia di chilometri di percorsi segnalati, cartografati, numerati e messi in rete con la dignità pari alle altre reti infrastrutturali trasportistiche.

Sempre più urgente appare la necessità di dotare anche il nostro paese di tale rete per le sue evidenti ricadute in termini di promozione del turismo in bicicletta, che sta vivendo in Europa un autentico boom, e per le ricadute in termini di qualità ambientale e di sviluppo di aree e valli periferiche.

Perché dunque realizzare la rete Bicitalia?

  1. Perché moltissimi paesi europei hanno una rete ciclabile nazionale che potrebbe avere una continuità nel nostro paese;
  2. perché l’Italia deve conquistarsi l’immagine di paese Bicycle Friendly;
  3. perché una rete ciclabile (lenta, dolce) ha la stessa dignità delle altre reti trasportistiche (strade, ferrovie, autostrade ecc);
  4. per arrestare l’emorragia di turisti stranieri che non vengono più in Italia (a fronte dei turisti italiani che vanno in centro Europa a pedalare);
  5. perché è ora che il Po, l’Arno, il Tevere, il Volturno diventino come il Danubio, il Reno, l’Elba, la Drava, oltre ad Adige e Isarco già oggi bene percorribili in bicicletta;
  6. perché abbiamo bisogno di lunghi corridoi liberi da traffico automobilistico;
  7. perché sostiene economie periferiche altrimenti condannate ad essere abbandonate dai loro abitanti;
  8. perché è parte della rete ciclabile europea EuroVelo;
  9. perché infine è scritto nella Delibera CIPE del Febbraio 2001, n. 1 su: “Piano generale dei trasporti e della logistica” che IMPEGNA il Ministero dei Trasporti:

1) a sviluppare e a sottoporre a questo Comitato un apposito studio sulla fattibilità di una rete di percorribilità ciclistica nazionale, finalizzata principalmente all’incentivazione di forme di turismo sostenibile, con particolare riguardo alle zone ad elevata naturalità, definendone le relazioni con le altre reti e servizi di trasporto, le modalità di integrazione, i costi e le modalità di gestione;

2) costituire un Gruppo di Lavoro nazionale sulla Mobilità Ciclistica

Con la presente chiediamo pertanto ai Ministeri delle infrastrutture, del Turismo e dell’Ambiente di farsi parte attiva per un urgente provvedimento normativo che istituisca un comitato di gestione e una linea di finanziamento per il progetto Bicitalia da realizzarsi secondo le linee guida già proposte da FIAB in esecuzione della citata delibera CIPE.

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