Dopo le accuse mosse in queste ore circa un possibile conflitto insistente tra la figura di portavoce e quello di titolare di una società privata, dopo l’affissione di alcuni manifesti istituzionali sui muri della città, è proprio Christian Lalla a provare a rispondere alle insinuazioni di Davide D’Alessandro e Massimo Desiati, con quest’ultimo che ha chiamato in causa direttamente il Responsabile della prevenzione della corruzione del Comune di Vasto e l’ufficio per i procedimenti disciplinari.
“La campagna istituzionale in oggetto – comunica Lalla – è stata ideata e realizzata, a titolo gratuito e senza percepire alcun compenso aggiuntivo, dal portavoce del sindaco di Vasto. La scritta relativa allo studio di comunicazione Spindoctoring | RP, presente come da consuetudine su tutti i lavori di grafica e comunicazione pubblicitaria di qualsiasi genere, rientra nell’ambito della proprietà intellettuale del prodotto finale”.
Il portavoce del primo cittadino, poi, sottolinea “Il numero dei manifesti stampati è di settanta, di cui quaranta 70×100 e trenta 100×140, pari ad un costo di stampa di 188 euro più Iva. La stampa è stata affidata a un fornitore locale tramite le regole imposte dal decreto legislativo numero 163 del 2006, Codice dei contratti pubblici relativo ai lavori, servizi e forniture. La fornitura è stata affidata mediante il cottimo fiduciario secondo quanto stabilito dall’articolo 125 del medesimo codice”.
In conclusione, Lalla sbatte in faccia agli accusatori le proprie competenze affermando “Il portavoce del sindaco è stato selezionato attraverso una procedura di avviso pubblico secondo parametri e regole dalla stessa definiti e selezionato in base alle proprie competenze ed esperienze acquisite”.