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Sul Piano Cervellati è di nuovo baruffa nel PD e nella maggioranza

Antonio Del Casale
Antonio Del Casale

Dalle primarie che hanno portato alla consacrazione di Matteo Renzi alla leadership del Partito Democratico non sembrano rimarginarsi le lacerazioni che hanno dilaniato il PD locale nel quale è stata evidente la frattura tra il blocco dei pro-renziani (anche quelli dell’ultima ora) e quello degli Amatiani, tra cui il capogruppo del partito nell’aula Vennitti, Francesco Menna, e il segretario cittadino Antonio Del Casale.

Ed è proprio quest’ultimo che sta assumendo il ruolo di spina nel fianco dell’Amministrazione Lapenna che finora lo ha sempre liquidato sminuendo le sue sollecitazioni o facendogli rispondere da altri componenti la coalizione.

L’ultimo affondo del giovane segretario arriva alla vigilia della scadenza dei termini per l’adozione del Piano di Recupero del Centro storico firmato dal professor Pierluigi Cervellati, che aveva già redatto quelli di Senigaglia e Pistoia, e presentato alla città il 22 ottobre del 2010. Cervellati ha lavorato a capo di un team costituito nel giugno 2008 (ben 5 anni e mezzo fa) e costato, se non ricordiamo male, oltre 130mila euro.

Del Casale senza mezzi termini sfida l’Amministrazione comunale ad una rapida soluzione della questione diramando una nota dai toni piuttosto duri.

“Ritorna ancora una volta – scrive Del Casale – al centro dell’interesse della città il Piano di recupero del centro storico. L’approvazione del Piano Cervellati, che peraltro ha avuto un costo per la collettività, era il primo punto per il centro storico nel programma dell’amministrazione. Ma ce lo deve ricordare la stampa che la città vuole delle risposte? Gli ultimi spunti offerti dalla conferenza stampa del sindaco e il chiaro intervento dell’ingegner Marino ripropongono l’interrogativo: quando si passa ai fatti? Dove sono gli ostacoli e, soprattutto, come si superano? Il Pd, forza di maggioranza, con la sua azione vuole imprimere il ritmo, un tempo ragionevole alle impellenti richieste che salgono dalla città; nessun interesse verso sterili polemiche o fantomatici ed immediati rimpasti. Fatti in risposta ad una economia stagnante e ad una edilizia ferma. Il fare è la parola chiave, fare con coerenza ai principi di recupero di volumetrie esistenti e del conseguente ritorno degli abitanti del centro storico, nel rispetto delle regole, ma con una visione dinamica. La burocrazia stagnante è il nemico da combattere  lo scoglio da rimuovere. E’ indispensabile una trasformazione dell’azione della pubblica amministrazione, da palude a volano di sviluppo per la città: le risposte vanno date in tempi ragionevoli, il Pd per questo argomento reputa un mese il tempo ragionevole per delle risposte convincenti”.

Duqnue, per Del Casale il PD (ma vista la netta spaccatura sarebbe meglio dire la parte dei democrat a lui vicina) presenta alla maggioranza un ultimatum: un mese per la soluzione del caso, oppure…già, oppure…cosa accadrà non ci è dato sapere. Intanto, però, non sarà solo il Piano Cervellati uno dei crucci di Luciano Lapenna: a giorni, infatti, scadranno anche i termini per le norme di salvaguardia per il Piano Spiaggia approvato tre anni orsono.

Lu. Spa.

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