Si è tenuto questa mattina, alla presenza delle eredi della famiglia Monteferrante, la presentazione del progetto di restauro della Collezione Ricci Monteferrante di Palazzo d’Avalos, finanziato con fondi del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo gestiti dalla Regione Abruzzo. Presenti all’incontro, il sindaco Luciano Lapenna e il soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici d’Abruzzo, Lucia Arbace, insieme al vicepresidente del Consiglio comunale, Luigi Marcello.
In apertura, il sindaco ha ringraziato la dottoressa Arbace e quanti hanno lavorato al progetto, considerato un momento importante per valorizzare la proposta culturale di Palazzo d’Avalos.
Da parte sua, la dottoressa Arbace, prima di dare la parola alla dottoressa Berta Giacomantonio, che ha illustrato tecniche e modalità di restauro, ha ripercorso brevemente l’iter che ha portato alla realizzazione del progetto: “Era un finanziamento che stava per tornare a Roma – ha ricordato la dottoressa Arbace – ma siamo riusciti a fare in modo di non perderlo. Lo Stato comunque non dovrebbe mai togliere fondi alla Cultura”.
Per quanto riguarda la scelta rispetto alle opere da restaurare, la dottoressa Arbace ha spiegato che “sono state evitate le opere con attribuzioni eclatanti e abbiamo evitato anche di scegliere un periodo storico ben preciso; abbiamo ritenuto più opportuno rivolgerci ai dipinti di figure o ritratti, così da coinvolgere maggiormente i visitatori, visto che le esposizioni riguardano quasi sempre paesaggi”.
A seguire, la dottoressa Giacomantonio è entrata nel dettaglio tecnico, spiegando ai presenti le metodologie di lavoro usate nel progetto tutt’ora in corso.
