No si arresta la ventata di polemiche che sta suscitando al vicenda Abruzzo Engineering. Dopo che una settantina di dipendenti della società che doveva contribuire a superare il digital divide e a migliorare l’informatizzazione della PA abruzzese hanno occupato la sede del Genio civile a L’Aquila due giorni fa, non si placano le proteste sulla decisione della Regione Abruzzo di liquidare l’ente di cui è titolare al 60% mentre questonon riesce a smaltire le migliaia di pratiche accumulate, in particolare della ricostruzione dell’Aquila e del cratere. Sulla vicenda si è pronunciata oggi anche la neosenatrice del Movimento 5 Stelle Enza Blundo con una nota che affianca le posizioni espresse da Rita Innocenzi, rappresentante della Cgil ed inasprisce ancor di più la diatriba: “Sarebbe opportuno – dice la Blundo – che la vicenda venisse risolta il prima possibile ed in piena trasparenza. E’ ben noto – aggiunge – che siano stati immessi nell’impresa Collabora Abruzzo Engineering dipendenti spinti politicamente sia dal pd che dal pdl”. Clientelismi che rischiano di estromettere i dipendenti altamente qualificati, provenienti dalla ex Collabora Engineering, ossia lavoratori che hanno acquisito esperienza nel settore, dimostrata anche dalla stesura del dossier sulle criticità sismiche negli alloggi popolari e nei più importanti edifici pubblici, soprattutto notevoli competenze relative alla fase iniziale di ricostruzione. E’ ora di fare giustizia e restituire valore al merito. Basta tutelare persone “raccomandate” da qualche uomo politico a discapito di tutti coloro che, pur avendo le competenze migliori, sono costretti a rimanere senza lavoro per far posto a chi non merita. “È questa l’Italia di oggi. È questa l’Italia – conclude la cittadina al Senato Blundo – che può e deve essere cambiata, per tutelare la meritocrazia e tutti i lavoratori che hanno diritto ad avere o a mantenere il loro posto di lavoro”.