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Accertamenti TARSU a San Salvo, il PD all’attacco

Agostino Monteferrante

Appuntamento presso la Sala della Cultura “Porta della Terra” ieri pomeriggio a San Salvo con gli esponenti locali del Partito Democratico per fare il punto sulle migliaia di lettere di accertamento giunte in città che contestano errori nel pagamento del Tarsu, prevedendo indigeste sanzioni. Molti i cittadini intervenuti – anche per sapere come comportarsi – che hanno ascoltato le parole del segretario del PD sansalvese Agostino Monteferrante, dei consiglieri comunali Arnaldo Mariotti e Luciano Cilli, e degli avvocati Nicola Artese e Valeria Papini.
“L’inesperienza dell’attuale amministrazione – ha dichiarato Monteferrante – c’è e si vede, ma non può ricadere sui cittadini. È il momento che la cittadinanza si faccia sentire, perché noi dall’opposizione abbiamo poca visibilità.”
Luciano Cilli ha poi rimarcato quella che considera “le mancanze dell’amministrazione nell’assistenza ai cittadini”, contestando che “per le imprese le cartelle riguardano un solo anno, mentre per i cittadini cinque”.
“Non è periodo per scherzare coi soldi, – ha sottolineato Cilli – le famiglie hanno enormi difficoltà per tirare avanti e vedersi arrivare accertamenti di cinque anni è una batosta insostenibile. Noi ci batteremo perché almeno ci sia la riduzione a un anno.”
A seguire gli interventi degli avvocati: “Il sindaco – ha dichiarato Nicola Artese – avrebbe potuto almeno limitare a un anno alla volta il periodo degli accertamenti e il caso non si sarebbe neppure posto. Le tasse vanno pagate, ma nel modo giusto; chi ha cercato di evadere certamente va sanzionato, ma è evidente che in molti casi sono stati fatti errori in buona fede”.
Valeria Papini, invece, è entrata nel dettaglio delle possibili soluzioni: “La prima è quella di procedere tramite accertamento con adesione; questa pratica ‘di mediazione’ consente una sospensione di 90 giorni sulle scadenze e qualora si riescano a dimostrare errori negli accertamenti le sanzioni sarebbero ridotte. La seconda possibile soluzione è l’istanza in autotutela che non consente la sospensione delle scadenze di 90 giorni, ma ha il vantaggio che se si dimostra di aver ragione si procede all’annullamento. Infine è possibile impugnare l’accertamento davanti alla commissione tributaria competente, e questo si può fare anche dopo aver cercato di risolvere tramite accertamento con adesione”.

n.l.

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